Autorità,
gentili invitati, cari colleghi, signore e signori,
è per me un onore ed un privilegio
porgervi il benevenuto, a nome
del Comitato Franco Italiano dei Notariati
Ligure e Provenzale,
ai lavori di questo ventiduesimo congresso
annuale. Il primo
ringraziamento va all'Autorità
Portuale di Genova, che ha posto a
nostra disposizione questo splendido
edificio ed in particolare
la sala ove ci troviamo, la sala del
Capitano del Popolo, fatta
realizzare nel 1260 da Guglielmo Boccanegra.
Questo congresso segna venticinque
anni di attività del Comitato;
passata la boa del quarto di secolo,
il comitato si è proposto di
allargare un poco i propri orizzonti
sotto molteplici profili. Le
presenze sono più numerose
che in passato ma soprattutto sempre
meno legate al tradizionale bacino
ligure/provenzale: abbiamo
quest'anno partecipazioni da quasi
tutte le regioni italiane,
sino alla Sicilia, ed una rappresentanza
dei notariati di Parigi
e Lione. Siamo poi particolarmente
felici della foltissima
partecipazione dei vertici nazionali
dei notariati dei due paesi:
il Presidente del CNN notaro Antonio
Mascheroni ed il
vicepresidente del CSN notaio Bernard
de Rasque de Laval; sono
pure presenti altri sei Consiglieri
Nazionali capitanati dal
nostro Consigliere di zona, la Collega
Concetta Priore; il
vertice della Cassa Nazionale col
Vicepresidente Andrea Teti, ed
il consigliere di zona Ilario Marsano,
e la Giunta di Federnotai
praticamente al completo guidata dal
Presidente Andrea Sacchetti.
Grazie a tutti voi.
Il tema congressuale abbandona per
una volta la tradizionale
attività di comparazione tra
l'ordinamento francese e quello
italiano, approccio per la verità
del massimo interesse
scientifico cui non mancheremo, credo,
di tornare in future
edizioni. Avendo però scelto
per la presente occasione un tema
squisitamente operativo, è
parso indispensabile affrontarlo
nell'unica dimensione che oggi conservi
un senso compiuto, e cioè
quella europea. Ci saranno in questo
guide efficacissime i nostri
relatori: saluto e ringrazio per averci
fatto l'onore di
accettare il nostro invito i Colleghi
Bernard Reynis, notaro in
Parigi, e Mario Miccoli, notaro in
Livorno, che sono senza ombra
di dubbio tra i personaggi più
prestigiosi del notariato europeo,
come dimostra il loro imponente curriculum,
di cui in verità
l'invito a stampa riporta, per ragioni
di spazio, solo un
modestissimo florilegio.
Non me ne vorranno però gli
amici Mario e Bernard se riservo uno
speciale benvenuto al nostro relatore
inglese, il notaro Bill
Kennair, che per la prima volta interviene
ad un convegno
notarile in terra italiana. Il notariato
londinese è una sorta di
marca di frontiera, e come tale una
miniera di preziosissima
esperienza: notariato di tipo latino
ma che si trova ad operare
nel mondo di common law. Mondo che
conosce solo sporadicamente la
figura del notaro latino ma in cui
sta maturando, almeno per
quella che è la mia percezione,
un fenomeno persino più
importante: la coscienza, specie degli
Stati Uniti,
dell'insopportabilità dell'attuale
esplosione dell'attività
contenziosa, con costi per la collettività
sempre più
vertiginosi. Non debbo certo ricordare
a tutti voi quanto basso
sia invece, in Europa continentale,
il tasso di contenziosità
nelle materie soggette al filtro preventivo
rappresentato
dall'attività del notaro. L'antico
e venerabile sistema latino,
ben lungi dal nutrire complessi di
inferiorità, sembra quindi
poter portare una sfida al mondo di
common law anche su un
terreno per molti inaspettato: quello
dell'efficienza economica.
Molti tra voi avranno già intravisto
qui a fianco, nella
cinquecentesca Sala delle Compere,
i diabolici marchingegni che
consentono di realizzare la firma
digitale. So bene che qualcuno,
nel suo intimo, pensa che queste tecnologie
rappresentino una
minaccia mortale per il notariato.
Le mura di questa sala forse
ne sorriderebbero, se potessero: sono
antiche abbastanza per
avere raccolto analoghi borbottii
di nostri Colleghi all'epoca in
cui l'affidabile e resistente pergamena
lasciava il posto alla
carta, fragile e sottile. La firma
elettronica è uno strumento.
Uno strumento che occorre conoscere,
che dobbiamo imparare ad
usare per offrire i servizi che la
società attuale giustamente
pretende, in quanto ormai abituata
in ogni campo a determinati
standard di rapidità e sicurezza.
Ma il cuore della nostra
attività sta altrove, sta nel
nostro rapporto con la parte,
nell'indagine che compiamo della sua
volontà, nell'assistenza
qualificata che dobbiamo sapergli
offrire, nel controllo di
legalità degli atti che eseguiamo
nell'interesse pubblico. In un
futuro non troppo vicino, forse, sistemi
di intelligenza
artificiale potranno candidarsi a
svolgere almeno in parte queste
funzioni, ma la firma elettronica
è tutt'altra cosa. Volendo
semplificare, la mia sensazione è
che quanti pensano che la firma
elettronica possa sostituire il ruolo
del notaro, o non conoscono
la funzione notarile o non conoscono
la firma elettronica.
Per quel che è in nostro potere
proveremo oggi a colmare questa
seconda lacuna, con l'aiuto dei nostri
relatori e di alcuni tra
gli intervenuti, tra i quali si aggirano
quasi in incognito
alcuni tra i migliori esperti italiani
della materia. Vorrei
citarne due in particolare, gli amici
Enrico Santangelo, notaro
in Napoli, e Michele Nastri, notaro
in Ercolano, che si sono
sobbarcati, specie negli ultimi mesi,
una quantità di lavoro
semplicemente inimmaginabile per far
sì che la firma digitale sia
applicata in Italia in un modo conforme
alle esigenze di legalità
e sicurezza che il notariato naturalmente
impersona.
In conclusione, desidero ringraziare
quanti hanno reso possibile
la realizzazione di questo congresso.
In primo luogo il Consiglio
Notarile di Genova, di cui saremo
ospiti stasera, in occasione
della serata di gala, ed il cui presidente,
Alessandro Corsi,
prenderà la parola tra pochi
attimi per un saluto; il Banco di
Chiavari di Gruppo Intesa per la sua
presenza istituzionale;
Notartel, società di servizi
telematici del notariato italiano,
presente qui in forze con Presidente,
Direttore Generale ed
altri; Infocamere, società
di servizi telematici delle Camere di
Commercio, pure rappresentata al massimo
livello dal suo
Presidente; le principali software
houses che producono programmi
notarili (OA Sistemi, SAPES, SAU,
Sistema Ufficio) che ci
mostreranno i loro prodotti.
Uno speciale ringraziamento conclusivo,
questa volta tutto mio
personale, va al segretario del comitato,
la collega Rosaria
Bono: tutto quanto vi possa sembrare
azzeccato
nell'organizzazione di questo incontro,
è infallibilmente merito
suo.
Lascio ora la parola all'Amico Alessandro
Corsi, Presidente del
Consiglio Notarile di Genova, per
il suo saluto.
|