Italia
e Francia: il
notaio tra testamento biologico e mandat
de protection future
Durante
il XXVII Congresso
del Comitato Francoitaliano del Notariato
Ligure e Provenzale, tenutosi a Sestri Levante dal 26 al 28 giugno 2009
presso il Centro Congressi della Fondazione
media
TERRANEO, è stato affrontato il tema
" Fin de vie: il notaio tra testamento e
testamento biologico
".
L'argomento,
che forse
sarebbe potuto apparire un po' logoro alla luce
dell'intenso dibattito che nel nostro Paese ha accompagnato all'inizio
di quest'anno il caso di Eluana Englaro, si è invece dimostrato
ancora
capace di suscitare un considerevole interesse. Merito soprattutto del
contesto internazionale in cui si è svolta la discussione, che
ha
consentito di guardare al problema in un modo per più versi
originale.
La legislazione francese infatti, avendo cominciato ad affrontare il
tema già da tempo, presenta un panorama applicativo meno teso di
quello
che si prospetta nel nostro Paese.
Il
Congresso ha inoltre
affrontato il tema della
fin de la vie in una prospettiva non circoscritta
al solo testamento
biologico: si è infatti cercato di tracciare un quadro globale
degli
strumenti a disposizione nei due ordinamenti - italiano e francese -
per l'auto-organizzazione della fase terminale della propria esistenza.
Il reciproco interesse per le realizzazioni dei rispettivi ordinamenti
è stato vivissimo. Se da parte italiana è stato molto
stimolante
apprendere degli istituti francesi, come il
mandat de protection future,
i notai
d'Oltralpe hanno dimostrato curiosità
per le applicazioni italiane del
trust anche se, in verità, l'idea che la
disciplina di
una vicenda che
si consuma interamente all'interno del nostro ordinamento possa essere
affidata ad una legislazione anglosassone appare loro, in definitiva,
incomprensibile.
Sullo
specifico tema del
testamento biologico,
è stato posto in
evidenza come il Notariato sia pronto ad attuare la legislazione
(possibilmente chiara) che il Parlamento vorrà dettare, anche
sotto il
profilo organizzativo e tecnologico. Un testamento biologico conforme
ai (futuri) dettati normativi rischia di restare inattuato se il
documento non sarà reperibile in tempi brevissimi, quando e dove
occorre. Una soluzione efficiente non può che passare attraverso
un
registro pubblico, che il Notariato è in grado di realizzare
facilmente
attraverso il suo sistema esistente di archiviazione e conservazione.
La legge dovrà anche prevedere chi sia abilitato alla
consultazione
online e non vi è nulla di particolarmente complesso od oneroso
nell'immaginare che le credenziali d'accesso siano consegnate ai
soggetti abilitati (operatori dei reparti di rianimazione, per esempio)
dai notai stessi. Sarebbe infine importante che un simile registro
potesse nascere a dimensione europea: la mobilità delle persone
attraverso i confini europei è oggi una realtà molto
significativa,
tanto da far apparire alquanto anacronistica ogni soluzione a base
puramente nazionale.
Oltre
a notai francesi ed
italiani, hanno preso la
parola
nell'ambito dei lavori congressuali diversi docenti universitari,
parlamentari ed il Presidente di un'Associazione di Consumatori. Molto
ragguardevole la presenza istituzionale del Notariato, guidata dal
Presidente dei notai europei Bernard Reynis; hanno partecipato tra gli
altri il Presidente Piccoli, il Vicepresidente Setti, il Segretario
Bolognesi, i Consiglieri Nazionali Bartolini, Bassi, Cafagno e Caserta.
Senza precedenti, grazie all'impegno degli specialisti del CNN,
l'impatto sui media locali.
L'appuntamento
è per il
XXVIII Congresso che si
terrà nel 2010 in Francia, probabilmente a Cannes.
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